1. Figura di riferimento

L’idea di figura di riferimento si basa sul presupposto di conferire a specifiche persone la responsabilità di costruire una relazione costruttiva con il bambino e la sua famiglia.

Nasce così l’esigenza di costruire un’interazione personale e continuativa tra il sistema bambino-famiglia-educatrice, per cogliere e valorizzare le peculiarità di ciascun bambino.

La figura di riferimento crea un rapporto di fiducia con il bambino, fungendo da mediatore, da base sicura per l’ambiente nuovo e da ‘motore’per nuove relazioni con i pari. Ovviamente i rapporti che il bambino sviluppa al Micronido non sostituiscono le relazioni con i genitori: il lavoro degli educatori, integra, invece, l’opera educative dei genitori stessi.

      1. Inserimento

L’inserimento è la fase iniziale della frequenza del bambino al Micronido.

Questo periodo corrisponde ad un avvio lento, graduale e flessibile; di conseguenza occorre una precisa attenzione nel programmarlo e strutturarlo in precedenza.

La presenza della madre al Micronido rappresenta una fonte di rassicurazione, permettendo così al bambino di esplorare un ambiente nuovo e all’educatrice di osservare il sistema madre-figlio nei momenti di routine e dei bisogni reali del bambino.

Durante questa fase d’inserimento, il genitore sperimenta la realtà del Micronido: partecipa al cambio, al gioco e inizia a conoscere le diverse figure di riferimento.

L’educatrice è una mediatrice fondamentale del rapporto del bambino con il mondo esterno: accogliere è capire, comprendere, intuire i bisogni al di là delle parole.

L’inserimento è un percorso programmato su un arco di tempo di due settimane.

Per facilitare l’adattamento del bambino in un nuovo ambiente si costituiranno diversi gruppi di bambini con i rispettivi genitori, che alterneranno in momenti diversi la loro presenza nella struttura.

La permanenza al Micronido avviene in modo graduale per i primi giorni, dapprima per qualche ora con la presenza del genitore, in seguito viene inserito il momento del pasto eliminando la suddivisione dei gruppi ed infine viene introdotto il momento del sonno.

Per l’intera settimana, la presenza della madre viene ridotta ad un’ora sola al giorno, richiedendo però una sua reperibilità, per permettere al sistema madre-bambino di iniziare a vivere il distacco.

      1. Il gioco

Il gioco come mezzo di sviluppo cognitivo, affettivo e sociale è fondamentale per il bambino che vive la giornata al Micronido.

Il gioco assume diverse connotazioni:

  • giochi di sviluppo senso-motorio (sviluppano le competenze cognitive e assumono inoltre un forte valore affettivo e relazionale)

Anche attraverso il ‘gioco turbolento ‘ si costruiscono rapporti affettivi; in un’apparente aggressività si sperimenta il rapporto in una perfetta corporeità, (‘toccare l’altro’).

  • Giochi simbolici (avviano al pensiero astratto permettendo al bambino di staccarsi dal concreto, ragionare sulle idee e su qualcosa che non c’è);

  • giochi di regole (avviano al pensiero morale);

  • giochi di relazione bambino-adulto (simbolico, filastrocche, narrazioni, canti, ecc.);

  • giochi fra pari (tutti, purchè liberi, in spazi adeguati e predisposti e, soprattutto, senza interferenze adulte).