L’inserimento alla scuola dell’infanzia rappresenta un passaggio importante per ogni bimbo verso l’autonomia e la socializzazione. Inoltre segna spesso la sua prima ufficiale separazione dalla famiglia. Ecco tanti consigli ai genitori per vivere bene il cambiamento.

1 Ho fiducia nelle capacità di mio figlio

“Le mamme che affrontano il primo distacco (di bambini che non sono mai andati al nido, ndr) si fanno tantissime domande: il bimbo riuscirà a farsi capire? I suoi bisogni saranno soddisfatti? Sarà in grado di mangiare da solo e andare in bagno? La risposta è sicuramente sì!”

Per vivere serenamente questa nuova avventura, è molto importante “avere fiducia nelle capacità del bimbo, anche quando agli occhi della mamma appare fragile e indifeso”.

Qualche timore continuano ad averlo anche i genitori con figli che hanno già frequentato il nido. “In questo caso, la preoccupazione principale riguarda le difficoltà che potrebbero sorgere per il cambio di scuola e di compagni. Ma i bimbi che hanno vissuto l’esperienza del nido, in molti casi, sapranno stupire mamma e papà per la facilità di adattamento… Al nido è infatti già stato completato quel processo di ‘scolarizzazione’ che prevede l’interiorizzazione di norme e regole, tipiche di ogni comunità scolastica”.

2 Ascolto entusiasta i suoi racconti …

“A scuola i bimbi più piccini sono perfettamente in grado di badare a se stessi poiché apprendono in modo veloce osservando i compagni. E poi, accolgono gli stimoli graduali proposti dalla maestra. Al loro rientro a casa mostratevi entusiaste dei suoi racconti e partecipate con gioia alle sue piccole grandi scoperte”.

3 … e lo incoraggio con un sorriso

Per un buon inserimento nella scuola dell’infanzia, c’è un piccolo ‘trucco’, che vale per tutti i bimbi, quelli al primo distacco e i ‘veterani’ del nido: “Incoraggiarli, sempre, sorridendo, un sorriso conta più di mille parole e dice ‘va tutto bene piccolo mio’.

4 Evito i paragoni con gli altri bimbi

L’ingresso alla scuola dell’infanzia è un’esperienza nuova e ‘forte’, da un punto di vista emotivo e relazionale per ogni bambino. Ciò significa che può anche generare qualche difficoltà. Occorre, quindi, non dare nulla per scontato ed essere pronti ad affrontare eventuali problemi senza ansia.

“Ogni bambino ha i suoi ritmi, e anche chi ha già frequentato il nido si trova a sperimentare una situazione diversa. Di conseguenza, non è affatto così matematico che si adegui in modo veloce. Per questo, è fondamentale che il genitore riconosca le caratteristiche e la personalità del figlio evitando qualsiasi paragone con altri bimbi, questo è sempre scorretto”.

C’è, per esempio, chi si butta subito nel gioco, già nei primi momenti dell’inserimento, e chi, invece, sta un po’ in disparte, osserva ed esplora, dentro e fuori di sé, l’ambiente, gli spazi, gli adulti e gli altri bimbi. Non è un segnale che il piccolo non si stia inserendo bene rispetto a coloro che hanno mostrato un maggiore entusiasmo iniziale”.

5 Mi faccio raccontare la giornata…

“In questa fase, è molto importante invitare il bimbo a parlare, in generale, di tutti gli aspetti della sua giornata – suggerisce la psicologa -. È opportuno chiedere a quali attività si è dedicato, come è andata, se si è trovato bene con un compagno in particolare o se si è arrabbiato… “

6 … e evito troppe domande sul cibo

“Non è bene solo domandare 50 volte cosa e quanto ha mangiato: a scuola non si va per mangiare! Purtroppo, questo atteggiamento è molto diffuso ma trasmette al bimbo un messaggio sbagliato, svilisce il valore della scuola. Occorre, invece, far capire al bambino che sta vivendo un’esperienza significativa: non dimentichiamo che proprio in questi anni si gettano le basi delle capacità relazionali”, afferma la psicologa.

7 Lo aiuto a comunicare le sue emozioni

Per favorire l’inserimento a scuola del bimbo (e anche superata la prima fase), oltre a chiedere al bimbo le sue opinioni, è fondamentale che il genitore lo aiuti a comunicare i suoi sentimenti. “Se nessuno dà un nome alle emozioni, il piccolo non può imparare a esprimerle, per questo è importante aiutarlo a decodificarle – ‘Come ti senti oggi?’, ‘Ti è piaciuto disegnare?’, ‘Ti sei divertito?’.

Forse, il bimbo è scontento proprio perché l’attività della giornata non è stata di suo gradimento. Detesta i collage? Bene, in questo caso, il genitore deve riconoscere (tranquillamente) i gusti del figlio che possono essere diversi da quelli di altri compagni di scuola e dai suoi”, dice la psicologa della famiglia.

8 Accolgo il pianto come una reazione normale …

“Il pianto non è di per sé negativo, anzi, ci dice tante cose… – osserva la psicologa – Che c’è un attaccamento e ora qualcosa è messo in discussione dalla nuova esperienza; certo esprime un disagio. Personalmente diffido dei bimbi camaleontici che si adattano subito e perfettamente a qualsiasi situazione: è normale opporsi un po’ di fronte a una novità.

9 … ma se piange non scappo e lo rassicuro

La mamma non deve scappare via se il figlio piange, ma guardarlo negli occhi – il contatto oculare è basilare – e rassicurarlo che tornerà a un determinato orario, quello reale. Le bugie materne, pur se a fin di bene (‘Torno tra 10 minuti, non piangere!), creano danni e disorientano molto il bambino, anche da un punto di vista temporale, sostiene la psicologa.

10 Non smette di piangere? Saluti, coccole e poi vado via

“Se il piccolo continua a piangere, a un certo punto, dopo saluti e coccole, bisogna farsi forza e andare via… Non si può restare lì tutto il giorno… Come mamme, dobbiamo accettare i tempi del nostro bambino – che possono non rientrare nei canonici 15 giorni di inserimento – e pensare che piano piano, il piccolo apprezzerà la nuova scuola come parte della ‘normale’ routine della sua vita”.

11 Rispetto i tempi dell’inserimento

Come avviene l’inserimento? In genere, spiega la maestra Franca (insegna in una scuola di Trento), “il primo giorno ci si ferma con lui a giocare o osservare, comunque a partecipare, per un’oretta. Il secondo giorno, l’adulto di riferimento che lo accompagna, saluta e dice che tornerà subito – attenzione, bisogna mantenere sempre le promesse! – Non andate via appena lo vedete distratto e vi sembra sereno, ma salutatelo spiegando che andate un attimo a fare la spesa, e ritornate presto. Il terzo giorno il tempo si allunga. Siate decisi nell’allontanarvi, perché il bimbo sente il vostro timore. Ricordate che non è il bambino a dire: ‘Ciao mamma, buon lavoro ci vediamo dopo!’… In questa fase dell’inserimento (anche se vi pesa un po’), siete voi, con la vostra sensibilità, a decidere per lui”.

12 Non ho fretta di lasciarlo per tante ore a scuola

“Per vostro figlio, anche se è andato al nido, le novità sono comunque delle tappe importanti della crescita. Pur se voi siete fiduciose e positive, non abbiate fretta di lasciarlo nella nuova scuola per molte ore al giorno. Quando è possibile – tra permessi, ferie dal lavoro, organizzazione famigliare – lasciate il bimbo vivere un inserimento lento e graduale”.

13 Mi informo subito sull’organizzazione della classe

“Nella scuola dell’infanzia il vostro bambino non avrà una sola maestra di riferimento: in sezione ce ne sono due, poi c’è quella dell’anticipo e del postico e, probabilmente, non mancheranno supplenti che turneranno nel corso dell’anno . Questo aspetto, spesso, destabilizza l’adulto che non sa a chi deve rivolgersi per sapere di più di suo figlio. Quindi consiglio, già dal primo giorno, di chiedere un colloquio individuale per capire l’organizzazione di quella scuola e a chi fare riferimento”

14 Rispetto le regole della scuola

Per funzionare bene un’organizzazione ha bisogno di condividere delle regole. Per esempio, è importante essere puntuali o non dare in mano al bimbo piccoli giocattoli che potrebbero essere pericolosi per lui o per gli altri compagni (macchine di ferro, palline e tutti gli oggetti non a norma…).

I genitori dovrebbero capire che il loro bimbo vive tra tanti, come lui, con altri che hanno bisogni diversi dai suoi… Per questo, l’egocentrismo tipico e naturale del loro piccolo si dovrà trasformare in cooperazione. E questo vale anche per la famiglia… Insomma, i genitori che partecipano alle riunioni, organizzano feste, donano oggetti utili (carte, colori, buste, materiali di recupero ecc…), presenti ma rispettosi, collaborativi ma discreti sono molto amati dalle insegnanti.

In sostanza, non dimenticate mai che instaurare un buon clima con la scuola è fondamentale per il benessere di vostro figlio!

15 Non faccio la mamma chioccia e lo lascio imparare dai suoi errori

“Non è possibile proteggere sempre i nostri figli, come vorremmo, e forse è giusto che sia così – conclude la maestra Franca -. Dobbiamo dare a loro la possibilità di mettersi in gioco, di sperimentare, di imparare anche attraverso gli errori. Inevitabili arriveranno anche dei conflitti con una nuova fase, l’ingresso in una nuova scuola, quella dell’infanzia, o il primo distacco dalla famiglia. Ma mi auguro che siano uno stimolo per ricercare nuove forme di collaborazione e apertura. Con la speranza che i piccoli passi di un buon inserimento portino un gran viaggio ricco di conquiste e soddisfazioni…”

 

Tratto da : http://www.nostrofiglio.it/bambino/bambino-3-6-anni/16-consigli-utili-sull-inserimento-alla-scuola-dell-infanzia.